La professione di tecnico informatico è sempre una delle più richieste dal mercato, sia per aziende pubbliche che private, e può essere lo sbocco ideale per chi è appassionato di tecnologia e cerca un lavoro appagante e ben remunerato. Ma come si diventa tecnici informatici e quali step sono necessari? Ecco una guida all’argomento.
Chi è e cosa fa un tecnico informatico
Il tecnico informatico è una figura professionale molto trasversale. Si tratta, infatti, di un esperto di computer a 360 gradi, che si intende sia di hardware che di software, e può gestire l’intera rete di un’azienda. Fra i suoi compiti c’è, infatti, quello dell’installazione e della manutenzione di pc e server ma anche l’eventuale formazione che deve essere fornita ai dipendenti che lavorano in una determinata realtà produttiva. Oggi, infatti, i pc sono diventati lo strumento indispensabile in molti settori ma non tutti hanno la capacità di saper gestire in autonomia il proprio strumento di lavoro, soprattutto per quanto riguarda la configurazione e l’eventuale manutenzione in caso di problemi. Spesso al tecnico informatico vengono richieste competenze anche per quanto riguarda la realizzazione di siti web e la gestione di portali di e-commerce. Da questa descrizione è quindi evidente che un tecnico informatico debba avere una preparazione che spazi davvero a 360 gradi e che lo renda in grado di affrontare le molteplici necessità che possono sorgere in un’azienda, indipendentemente dalle sue dimensioni. Il tecnico informatico può lavorare da solo nelle realtà più piccole ma anche essere inserito in uno staff in quelle più grandi, e in questo caso occuparsi solo di una delle tante mansioni che ricadono in questo ruolo.
Come si diventa tecnici informatici
Se prima per diventare tecnici informatici era necessario avere passione per il settore e magari un diploma tecnico, oggi invece a questa figura vengono richieste competenze sempre più avanzate e per questo motivo occorre una preparazione più completa. Per diventare tecnici informatici è opportuno seguire un corso di laurea triennale in ingegneria informatica ma anche in informatica oppure ingegneria dei sistemi o elettronica. La sola laurea, però, da sola non basta per riuscire a fornire tutte le competenze necessarie per questo è consigliabile seguire un master in ICT che possa fornire un ulteriore ampliamento delle competenze, soprattutto sulle nuove tecnologie. Poiché alla teoria si deve sempre affiancare la pratica, potrebbe essere utile fare un tirocinio in azienda e affiancare uno specialista del settore, così da completare la propria preparazione: di solito i master di secondo livello ne prevedono sempre uno di durata variabile fra i tre e i sei mesi ma non sarà difficile trovarne uno semplicemente proponendosi alle aziende. Non è da sottovalutare una particolarità: si tratta di un ruolo che richiede un continuo aggiornamento perché il mondo dell’informatica è frenetico e non si deve mai correre il rischio di restare indietro nella propria preparazione.
Certificazioni e guadagni di un tecnico informatico
Non sono richieste particolari certificazioni per intraprendere la professione di tecnico informatico ma indubbiamente il possesso di alcune di esse può contribuire a migliorare il curriculum di chi le possiede. Ad esempio la certificazione Eucip, ossia “European Certification of Informatics Professionals”, è una carta in più da giocarsi per provare ad entrare nelle aziende più strutturate ma non è indispensabile per iniziare a lavorare in questo settore. Molto richiesta anche un’eventuale certificazione Microsoft, soprattutto se si tratta di quelle che ricadono nell’ambito della gestione dei server. Per quanto riguarda i guadagni, invece, si tratta di una professione abbastanza ben remunerata anche se esistono delle differenze all’interno del settore. Solitamente lo stipendio di ingresso oscilla fra i 18 e i 20 mila euro all’anno ma un tecnico informatico con una certa esperienza può arrivare a guadagnare anche 29 mila euro all’anno. Ovviamente molto dipende anche dal tipo di azienda nella quale si va a lavorare perché nelle realtà più grandi e strutturate si può fare carriera e raggiungere traguardi salariali interessanti. Più la figura è specializzata in un determinato campo e più le possibilità di guadagno aumentano perché si diventa più appetibili sul mercato.